Mangiare le verdure fa bene, si sa. Ma perchè si dice che la verdura è ricca di fibre e che queste ultime apportano benefici allo stato di salute del nostro intestino?

Volendo semplificare la faccenda in maniera facilmente comprensibile per tutti, diciamo che gli ortaggi e le verdure (e in misura minore anche la frutta) contengono una serie di nutrienti e sostanze altamente utili per il nostro corpo: vitamine, minerali, antiossidanti, fibre. In particolare le fibre di questi cibi sono state studiate in profondità dalla scienza della alimentazione e gli studiosi hanno capito che le fibre costituiscono un cibo di preferenza e di elezione per i batteri buoni del nostro intestino, ovvero che tali batteri se ne cibano e si fortificano, aumentando anche di numero. Si dice che questi alimenti siano dei prebiotici (da non confondere con i probiotici). In poche parole, quando mangiamo cibi che contengono delle fibre, i batteri buoni del nostro organismo si moltiplicano e questo costituisce per noi un vantaggio e una protezione elevata contro le malattie. Basti infatti sapere che tali batteri buoni regolano in maniera micidiale e precisa il nostro sistema immunitario, in quanto ne sono parte integrante. Al contrario delle fibre e dei cibi buoni come gli ortaggi e le verdure, lo zucchero e gli zuccheri in genere (miele, sciroppi, fruttosio, glucosio, succo di mela, succo d’uva ecc.), inclusi anche i dolcificanti naturali chiamati polioli come l’eritritolo, il maltitolo, sorbitolo, maltitolo, xilitolo, stevia ecc., sono tutti sostanze che apportano squilibri e alterazione in negativo della flora batterica intestinale, in particolare facendo moltiplicare i ceppi di batteri che sono nell’intestino ma che sono definiti “cattivi”, cioè batteri che non aiutano il nostro sistema immunitario ma anzi lo indeboliscono. Gli zuccheri inoltre irritano l’intestino e provocano permeabilità intestinale.

Quindi volendo schematizzare al massimo:

  1. fibre e cibi come verdure e ortaggi: apportano benefici all’intestino e al sistema immunitario, facendo moltiplicare i ceppi di batteri buoni presenti nel nostro intestino (Lattobacilli, Bifidobatteri ecc.)

  2. zuccheri e cibi dolcificati (incluse bevande e succhi di frutta pastorizzati privi di fibre e di vitamine) apportano invece squilibri e problemi all’intestino, facendo moltiplicare i ceppi di batteri cattivi (Clostridi, Firmicutes, Salmonelle ecc.)

Ora torniamo all’oggetto dell’articolo di oggi, la cicoria. Questo ortaggio fa aumentare la quantità di Bifidobatteri e Lattobacilli nell’intestino.

L’inulina è un particolare tipo di fibra insolubile che si trova nella cicoria, e tale fibra ha come caratteristica proprio quella di essere un nutrimento prediletto per i batteri intestinali, in particolare lattobacilli e bifidobatteri.

Questi batteri, sono utili all’uomo nell’assorbimento dei nutrienti e dei principi attivi contenuti nei cibi. Inoltre l’inulina sembra anche inibire la proliferazione di altri batteri, come clostridi e salmonelle che sono invece dannosi. Agevola la regolarità intestinale e combatte lo sviluppo dei tumori intestinali. Sembra anche ridurre l’assorbimento del colesterolo e migliorare l’assorbimento di calcio a livello dell’intestino.

Insomma, gli ortaggi come la cicoria, il radicchio, i carciofi, e molte altre verdure sono i veri superfoood da ricercare con grande interesse e da assumere in maniera regolare nella nostra dieta, non quelli sponsorizzati dalle mode alimentari tipo le bacche di Goji o la patata dolce americana.

I superfood sono quelli che hanno un impatto davvero forte sulla salute dell’intestino, come appunto tutti gli alimenti che contengono inulina. Altri alimenti ricchi di questa fibra sono i carciofi, i cardi, le banane (specie se non troppo mature), i legumi, il topinambur, aglio e cipolle di ogni genere (porro, cipollotto, scalogno…).

L’inulina si può acquistare in polvere anche in farmacia, ma occhio al fai da te se la comprate pura in polvere, bisogna assumerne una dose corretta perché se assunta in eccesso provoca gonfiori, meteorismo e problemi intestinali.

RIFERIMENTI SCIENTIFICI:
Pubmed 1: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23887189
Pubmed 2: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/23244539
Pubmed 3: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/26033744

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