- vitamina A
- vitamina D
- vitamina E
- vitamina K
Tutte queste vitamine si trovano infatti all’interno dei grassi del latte e non nelle altre componenti del latte, sono chiamate infatti vitamine liposolubili proprio perché il nostro organismo le assimila assieme ai lipidi, cioè ai grassi. E se la natura ha pensato di mettere queste vitamine nella parte grassa del latte un morivo certamente ci sarà. Si fa presto a comprenderne il motivo, dal momento che la Scienza ha capito che queste particolari vitamine (soprattutto la D e la K) sono implicate, fra le altre cose, nell’assimilazione del calcio e del fosforo del latte stesso. In particolare la vitamina D serve a livello intestinale per assorbire calcio e fosforo dai cibi e immetterli nel torrente sanguigno, mentre la vitamina K serve per veicolare il calcio e il fosforo dal sangue verso il tessuto scheletrico e i denti, gli unici posti dove il calcio dovrebbe depositarsi, fra l’altro. Inoltre la K serve anche per la decalcificazione delle arterie e dei tessuti molli come il rene, vale a dire che ha una funzione di estrazione del calcio dai tessuti molli, dove esso crea danno e predispone a malattie cardiovascolari e calcolosi renale. Va da sé che queste due vitamine presenti nei grassi del latte e dei latticini in genere, sono quindi molto importanti per la nostra salute ed eliminarle dai cibi che in natura le contengono non appare una idea e una scelta saggia. La vitamina D, inoltre, è una molecola fondamentale per il buon funzionamento del sistema immunitario.
La beffa maggiore dei latticini scremati (light) consiste poi nel fatto che i grassi nel latte sono pochi in quantità, ed eliminarli non ha senso nemmeno in un’ottica di contenimento delle calorie o di dimagrimento. Nel latte abbiamo circa 3,5 grammi di grasso su 100 ml di prodotto, cosa ben diversa dai 20-30 grammi di grassi che abbiamo se mangiamo invece formaggi come la mozzarella o il gorgonzola. Non serve dunque rinunciare a così pochi grammi di grasso, è utile invece ridurre il consumo di formaggi quando si è dei consumatori “seriali” di formaggi, cioè quando si tende a mangiarne davvero troppi.
Per un bicchiere di latte o uno yogurt al giorno i più attenti nutrizionisti consigliano di usare la versione a latte intero, non quella scremata o ZERO GRASSI: ascoltate per esempio i consigli sui latticini della dottoressa Debora Rasio, medico nutrizionista presso l’Università La Sapienza di Roma e presenza costante anche in TV alla RAI o Mediaset nei programmi di divulgazione sulla salute e la prevenzione:
[…] gli yogurt magri o i formaggi light sono visti nella maniera sbagliata e farebbero parte dei classici errori alimentari e falsi miti. “È un inganno nato negli anni ’70 in America, quando il Senato americano ha chiesto a […]