Oggi parliamo di legumi biologici e impariamo a capire l’origine degli alimenti. Lo diciamo subito: la dicitura “prodotto in Italia” non significa che l’origine di quel cibo sia italiana, ovvero che sia stato coltivato o allevato in Italia, al contrario 9 volte su 10 tale dicitura significa che l’ingrediente principale del prodotto viene dall’estero! Mentre la dicitura “prodotto italiano” è un pò più affidabile, nel senso che descrive molto spesso (ma anche qui non sempre, attenzione) con esattezza il fatto che la materia prima sia stata creata in Italia. E lo stesso dicasi della dicitura “Made in Italy”, infatti nei prodotti alimentari quasi mai questa scritta corrisponde ad una produzione alimentare italiana, ma denota un confezionamento finale o etichettatura fatto in Italia. Il cibo arriva dall’estero però!

Vediamo un esempio concreto che abbiamo fotografato in un supermercato della Grande Distribuzione: una confezione di fagioli cannellini in scatola e biologici. Notate la scritta in rilievo: “prodotto in Italia”
Mangiare biologico è importante

E’ senz’altro importante mangiare cibo biologico, per una migliore salute e per ridurre al massimo tutti i contaminanti chimici, fertilizzanti, pesticidi e sostanze tossiche per l’uomo che vengono impiegate nella Agricoltura convenzionale e che si ritrovano poi come residuo chimico in tutta la frutta, la verdura, i cereali e i legumi, appunto, dell’agricoltura non biologica. Diversi studi dimostrano che iniziando a mangiare cibo biologico si eliminano i pesticidi presenti nelle urine e nel sangue delle persone che seguivano una dieta con cibi convenzionali.

Il prodotto qui in foto presenta la dicitura fuorviante di “Prodotto in Italia”, ma in realtà non si tratta di legumi coltivati in Italia e neppure coltivati da Stati appartenenti all’Unione Europea, bensì di fagioli che arrivano da Stati extra-UE di cui non conosciamo la provenienza esatta perchè non dichiarata sulla confezione (di solito arrivano dalla Cina, dal Canada o dalla Turchia). Per giunta l’azienda che lo produce si chiama Bioitalia, e anche questo è alquanto fuorviante, perchè sembrerebbe indicare una azienda che produce e valorizza cibo italiano biologico, ma così purtroppo non è.

L’azienda che mette in commercio questo prodotto si è affacciata sul mercato alimentare italiano solo da qualche anno ed è specializzata nel cibo biologico.

Ma attenzione: abbiamo riscontrato che gran parte dei suoi prodotti non sono italiani e neppure europei, perciò si tratta di un Bio “lontano”, se così possiamo dire. Poco credibile a nostro avviso, per chi vuole consumare cibi biologici e più sani.

Quindi anche sul cibo biologico è molto importante conoscere la provenienza dell’alimento, dal momento che un conto è il cibo bio che proviene dai Paesi dell’Unione Europea, sottoposto alle stesse regole di trattamenti sul campo e coltivazione sia che provenga dall’Italia o dalla Svezia, e che sono al momento regole abbastanza valide per quanto riguarda la tutela della salute alimentare e l’impiego di sostanze fertilizzanti ed erbicidi esclusivamente di tipo naturale. Un altro conto è invece il cibo bio che proviene da Nazioni NON UE, ovvero Stati in cui vigono altre leggi e regolamenti sul biologico (di cui parliamo con approfondimenti nel corso “A lezione di etichetta”), come possono essere Canada, Stati Uniti, Cina, Brasile, Turchia e altri. In questi Stati le regole sono diverse e sappiamo che i coltivatori biologici italiani devono competere con “merci in arrivo da 130 paesi, con 70 standard produttivi diversi da quelli fissati dall’Unione, che talvolta sfuggono alle maglie dei controlli, creando le premesse per un mercato «parallelo». Solo in Cina, ad esempio, esistono dieci organismi di controllo per il biologico che applicano parametri diversi” FONTE: Massimo Agostini – Il Sole 24 Ore – leggi su: http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2014-12-06/allarme-biologico-extra-ue-081344.shtml?uuid=ABGnL6MC

Come capire da dove arrivano i cibi biologici?

Come facciamo a capire se il prodotto è da agricoltura bio dell’Unione Europea o viene coltivato in Paesi terzi non membri dell’Unione Europea?

Dobbiamo leggere la dicitura presente sotto la fogliolina verde, e a quel punto troveremo le seguenti diciture:

  1. “Agricoltura UE”: tale dicitura è consentita solo per gli alimenti le cui componenti siano integralmente di origine europea (coltivato, trasformato e inscatolato in un Paese UE ).

  2.  “Agricoltura non UE”: tale dicitura identifica alimenti coltivati esclusivamente in Paesi terzi non appartenenti all’Unione Europea (è il caso del nostro prodotto in foto)

  3. “Agricoltura UE – non UE” è la dicitura usata per il caso di prodotti con provenienza mista, in parte prodotti con materie prime coltivate nella Unione Europea e in parte con materie prime coltivate fuori dall’UE.

  4. “Agricoltura Italia”: se un prodotto è costituito di ingredienti coltivati solo in Italia, la dicitura “Agricoltura UE” può essere sostituita da quella di “Agricoltura Italia”.

Ricordate: il futuro dell’Italia dipende dalle nostre scelte quotidiane, in ogni settore incluso quello alimentare. Impariamo a dare un contributo valido per supportare il cibo locale e l’economia del nostro Paese!

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