Anna, ma quale vuoi? Tutti!

Inizia così uno spot di Elah, più volte ritrasmesso dal 2021 su tutte le reti, dove una bimba rimane come ipnotizzata di fronte a uno scaffale di dolci. Li vuole tutti e la mamma premurosa l’accontenta. Dopo 12 secondi sono a casa di fronte a una tavola imbandita con budini, crème caramel, panna cotta di tutte le forme e i colori. Una voce fuori campo recita: “sono dolci facili da preparare, ma impossibili da imitare”.

Lo spot sembra perfetto per la definizione di alimento ultra processato secondo la classificazione NOVA adottata dalla FAO nel 2019: “I cibi ultra processati sono formulazioni di ingredienti, in larga parte di esclusivo uso industriale, tipicamente creati da una serie di tecniche e processi industriali”. Ingredienti di esclusivo uso industriale, dunque impossibili da imitare in una cucina casalinga. Lo spot invita una bambina di circa 8 anni ad approfittare di tutta la gamma di prodotti dell’industria dolciaria in questione. Secondo l’iniziativa europea COSI (Childhood Obesity Surveillance Initiative), nel 2022 il sovrappeso nei bambini fra 7 e 9 anni risultava essere in Italia del 41% nei maschi e circa il 38% nelle femmine, mentre l’obesità era del 22% nei maschi e del 14% nelle femmine. Anna e soprattutto le migliaia di bambini che guardano lo spot avranno molte probabilità di diventare da adulti obesi e diabetici. Uno spot del genere andrebbe fermato, o per lo meno modificato con un qualche avvertimento. Ma in Italia la pubblicità è definita ingannevole solo quando arreca danno economico al consumatore, non quando lo invita a pratiche dannose per la salute.

Guarda lo spot su Youtube