L’evoluzione tecnologica e industriale ha portato molti benefici e vantaggi, lo sappiamo. Ma è altrettanto vero che le profonde trasformazioni dell’ambiente in cui viviamo ci hanno spinto anche a cambiare il modo in cui mangiamo, e spesso a commettere gravi errori nell’alimentazione.

In particolare, l’introduzione dell’agricoltura e il passaggio da una vita da nomadi e cacciatori a quella di contadini stanziali, si è tradotto in un mutamento radicale della nutrizione con impatti devastanti sulla salute umana.

Cortocircuiti ed errori dell’alimentazione

Non che l’agricoltura e l’allevamento del bestiame siano dei mali in sé, intendiamoci. Ma lo diventano quando l’uomo arriva a commettere gravi errori dell’alimentazione: una nutrizione prevalentemente a base di latticini e cereali raffinati, zuccheri raffinati (saccarosio) e oli vegetali raffinati (margarina, olio di cottura, olio da condimento per insalate diverso dall’extravergine di oliva), mentre al contempo si riducono le ore di attività fisica tipiche invece di una vita nomade.

Nell’immagine: consumo pro-capite di saccarosio in Inghilterra dal 1815 al 1970.
WWI sta per Prima Guerra Mondiale, WW2 sta per Seconda Guerra Mondiale
Fonte: Cleave TL. The saccharine disease. Bristol, United Kingdom John Wright & Sons, Ltd, 1974;1974:6–27.

Non c’è niente di male ad introdurre nella propria alimentazione anche il latte o i latticini, in misura equilibrata e in quantità corrette, ma può peggiorare lo stato di salute quando questi alimenti costituiscono la base della nostra alimentazione e vanno a sostituire o ridurre drasticamente tutta una serie di altri alimenti benefici quali le verdure e i legumi, soprattutto, ma anche la frutta fresca, la frutta secca e i cereali integrali con la loro fibra molto salutare.

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