Come incentivare il business del fumo di sigarette? In pratica si fa così: lo Stato italiano firma contratti pluriennali con la multinazionale del tabacco Philip Morris, che ha stabilimenti produttivi anche in Italia, per garantire fondi europei destinati per un quinquennio alla coltivazione in Italia della pianta del tabacco. La pianta servirà per approvvigionare la multinazionale americana di una materia prima a basso costo, per produrre le sane e fondamentali sigarette, sigari e altri prodotti del tabacco, beni di prima necessità essenziali nell’Europa moderna e nello specifico caso che qui riportiamo, nella nostra società italiana.
 
Chi è stato il ministro delle Politiche Agricole a capo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ad aver firmato questo magnifico accordo? Beh, lo hanno fatto un pò tanti ministri degli ultimi anni, nel 2019 è stato il ministro leghista Gian Marco Centinaio.
 
Ma non aveva fatto meglio di lui il ministro del PD Maurizio Martina, siglando sempre assieme alla Philip Morris nel 2017 un accordo simile:
 
Ecco quindi che al posto di cercare di attrarre fondi e sussidi europei per una Agricoltura buona, sana, che aiuti a creare posti di lavoro per produrre pomodori o altri ortaggi davvero essenziali per una società in salute, magari anche al giusto costo e con principi di sostenibilità che combattano il caporalato e le mafie attuali dell’agroalimentare italiano, lo Stato e i nostri politici – assieme a quelli di Bruxelles – hanno a cuore la crescita di multinazionali come Philip Morris e di settori come quello del fumo e del tabacco. E ovviamente, scontato dirlo, questo genere di aiuti ad una agricoltura deleteria, incentivano enormemente anche altri business che avvelenano l’ambiente e la nostra salute, dal momento che il tabacco è notoriamente una delle 3-4 coltivazioni al mondo che più necessita di pesticidi e fertilizzanti chimici per potersi attuare…
 
Serve davvero una rivoluzione!
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