Probiotici: servono solo a curare le diarree e come supporto alle terapie antibiotiche?

Per molto tempo l’assunzione di probiotici è stata considerata solo per le diarree e i trattamenti antibiotici prolungati. Gli ultimi anni hanno consentito di capire che il microbioma intestinale (cioè tutti i batteri che vivono nell’intestino di ogni essere umano e ne garantiscono la sopravvivenza) è uno degli organi più importanti che esistano.
Quindi si sono scoperti importanti effetti della regolazione dei batteri intestinali, che vanno dalla riduzione dei fenomeni allergici, al controllo dell’infiammazione e ancora alla riduzione della tendenza all’ingrassamento.

Nei giorni scorsi un lavoro pubblicato online da ricercatori australiani sulla rivista Hypertension http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25047574 ha evidenziato che l’uso per più di 8 settimane di un un’associazione equilibrata di probiotici (che garantiscano l’assunzione di un certo numero di ceppi batterici vivi ogni giorno) è in grado di ridurre significativamente la pressione arteriosa di soggetti ipertesi (Khalesi S et al Hypertension 2014 Jul 21. .114.03469 ).

In soggetti con la pressione arteriosa minima maggiore di 85 mmHg il calo della pressione minima era anche più intenso. I probiotici agiscono quindi riducendo la pressione dove è necessario e non in modo indiscriminato. Questo risultato sottolinea ancora una volta come la regolazione della funzione intestinale, della relazione col cibo e del controllo dell’infiammazione siano tra gli elementi più importanti nel mantenere in equilibrio l’intero organismo.