In Lombardia ogni anno arrivano soldi pubblici da parte dell’Unione Europea, per finanziare a fondo perduto le aziende che mettono in piedi il sistema di allevamento intensivo di animali, soprattutto suini e bovini.
La cosa scandalosa di questa situazione è che, oltre al fatto di non devolvere gli stessi fondi agli allevamenti biologici e alle piccole aziende agricole gestite secondo il metodo non-intensivo, i soldi vengono dati anche ai comuni della Lombardia in cui non si rispettano i limiti di inquinamento previsti dalla Direttiva Nitrati della stessa UE, ovvero quella direttiva che individua le regole da rispettare per non produrre inquinamento dell’aria e del suolo a seguito dell’allevamento di animali. E non è finita qui: l’Italia infatti paga multe ogni anno alla UE proprio perché non rispetta questi limiti. Anche di questa inadempienza tutta italiana non si parla nei giornali e TV mainstream, ma gli unici a darne notizia sono le associazioni ambientaliste come Greenpeace o il WWF, appunto. Quindi la situazione paradossale è che il nostro Stato paga multe per inadempienza di leggi europee sugli allevamenti animali, ma al contempo riceve ugualmente i soldi per aumentare la produzione di carne negli allevamenti intensivi. Non vi pare che sia un inganno vero e proprio? Soprattutto perché sia i soldi delle multe che lo Stato italiano paga ogni anno, sia i soldi che vengono dati alle aziende di allevamenti intensivi sono tutti soldi pubblici, cioè li pagano i cittadini italiani (le multe dell’Italia) e i cittadini italiani ed europei (Fondi UE che vanno alle aziende della Lombardia che inquinano e producono carne).
Per leggere tutta l’inchiesta di Greenpeace sugli allevamenti intensivi della Lombardia segui questo link: https://attivati.greenpeace.it/petizioni/allevamenti-intensivi-lombardia/