In Italia si producono attualmente 13 miliardi di uova all’anno. Sembrano tutte uguali finchè le compriamo fresche, ma esattamente la metà di queste uova viene processata dall’industria, sgusciata, miscelata, pastorizzata e additivata con varie sostanze conservanti che non è obbligatorio elencare in etichetta tra gli ingredienti, prima di finire all’interno di dolci, paste ripieni come i tortellini o pasta all’uovo come le tagliatelle, merendine, biscotti, salse, panettoni, torte, snack. E secondo la legge sono sempre uova fresche! Si tratta di un preparato industriale chiamato ovoprodotto,  che si conserva per mesi, che fa risparmiare all’industria tempo e soldi sull’acquisto e la sgusciatura delle uova fresche e che può essere indicato in etichetta con la dicitura di “uova fresche”, come se fossero quelle della nonna appena raccolte e sgusciate dentro la torta fatta in casa.

Alcuni dei molti prodotti in commercio con la dicitura “uova fresche”

In altre parole, quando compriamo le paste ripiene, gli snack, i biscotti, i gelati e le salse, non possiamo sapere molto delle uova che vengono utilizzate, e neppure se viene aggiunto qualcosa. Infatti, dall’etichetta di questi prodotti non possiamo sapere se a quella miscela di uovo sbattuto e poi pastorizzato, sono stati aggiunti gli additivi, che di prassi si aggiungono e che sono numerosi. Lo stesso si può dire per tutti gli alimenti a base di uova che vengono somministrati nei ristoranti, nelle mense aziendali o scolastiche, e negli ospedali. Non possiamo sapere che tipo di uova sono state utilizzate, da dove provengono e se sono stati aggiunti degli additivi. In tutti i casi in cui le uova utilizzate non siano quelle fresche che troviamo al supermercato e che acquistiamo nelle confezioni apposite, l’industria usa l’ovoprodotto.

Non c’è l’obbligo di indicare queste informazioni nell’etichetta. Ma come è possibile tutto ciò? Come mai è tutto legale e quali conservanti si aggiungono in questi prodotti?

Ebbene, è tutto merito di una normativa dell’Unione Europea, che favorisce l’industria e lascia all’oscuro il consumatore e il suo diritto di conoscere l’origine delle materie prime nel cibo. Vi spieghiamo tutto nel dettaglio all’interno del nostro Corso di spesa consapevole ed educazione alimentare Food Shop Assistant. 

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