Abbiamo notato che questo rimedio omeopatico in fiale, contenente anche estratti di erbe come l’arnica e l’achillea millefoglie, usato come farmaco antidolorifico e antinfiammatorio, che si vende in Farmacia, contiene nella formulazione, tra le sostanze attive, (ma diranno nei commenti che non sono attive…) il mercurio.
Perché la inseriscono? Beh, qui ci possono essere varie “teorie”. Quella forse più accreditata (per quanto concerne però la sola medicina allopatica, non quella omeopatica) è che essendo una sostanza molto tossica, quando arriva in circolo nel sangue o nei tessuti scatena una reazione forte del sistema immunitario, il quale produrrà e impiegherà vari anticorpi tra cui alcune che vengono ritenuti protettivi contro infezioni o infiammazioni.
La medicina allopatica (cosiddetta medicina ufficiale, in senso improprio) utilizza questo principio di tossicità per la formulazione dei vaccini pediatrici: si aggiunge mercurio o alluminio alle fiale a scopo coadiuvante, proprio per essere certi di riuscire a scatenare una forte reazione del sistema immunitario attraverso un effetto altamente irritante e infiammatorio, che si presume sarà poi (la reazione del sistema immunitario) di difesa e protettiva contro un virus o batterio che precedentemente è entrato nel nostro organismo.
In medicina omeopatica invece l’impiego di sostanze tossiche e veleni è contemplato a dosi non ponderale, cioè dopo una diluizione molto ampia della sostanza. Secondo i fautori di questa disciplina l’impiego in questa modalità diluita apporterebbe effetti terapeutici e benefici.
E’ giusto usare queste tossine? E’ sbagliato? Ognuno si faccia la propria opinione, ma resta il fatto che idealmente si dovrebbe imparare a curare e adiuvare l’organismo senza l’introduzione di sostanze che sono certamente tossiche, anche perché non si può mai escludere che la reazione del sistema immunitario, per certe persone, sia troppo violenta, con effetti avversi pesanti e talvolta anche fatali (molti casi lo dimostrano per ogni tipo di vaccinazione esistente). Nella storia della medicina e delle cure mediche (nel mondo, non solo in Occidente) si possono rintracciare tantissime cure efficaci dove si usano solo rimedi naturali e preparati farmaceutici privi di tossine. Perché allora azzardare l’uso di potenti tossine come il mercurio?
Curiosità
Il rimedio Mercurius solubilis gode di una grande fama nel mondo dell’omeopatia. Difatti, in molti sostengono che il dottor Hahnemann (padre dell’omeopatia) iniziò i suoi studi sulle dosi infinitesimali proprio partendo dal mercurio che – all’epoca in cui visse il medico tedesco – era largamente impiegato (sotto forma di nitrato) nel trattamento della sifilide, nonostante i suoi pesanti effetti tossici.