In questo articolo mostriamo un servizio della trasmissione Report che spiega accuratamente come funziona la produzione di latte di mucca in Italia, negli allevamenti intensivi e industriali del Nord Italia nella pianura padana, la regione in cui si produce la quasi totalità del latte industriale italiano, che viene poi destinato alla produzione di formaggi come il Parmigiano Reggiano ma anche alla vendita del latte e alla trasformazione in vari altri formaggi che troviamo in commercio. Il reportage mostra aspetti preoccupanti come lo stress inflitto alle mucche per spingerle a produrre più latte, in vari modi. E poi l’aspetto delle mastiti, le infezioni batteriche della mammella che negli allevamenti intensivi sono costanti e ineliminabili, dovute proprio ad un allevamento innaturale per gli animali, come spiegato in maniera chiara nel video dai veterinari stessi. Queste infezioni richiedono un uso costante degli antibiotici e di farmaci antinfiammatori e di cortisone, ecco perchè poi queste sostanze sono state ritrovate in molti campioni di latte di recente nelle analisi fatte dalla rivista Il Salvagente assieme alla Università di Napoli Federico II e alla Università di Valencia.

Rimarchevole anche la schiettezza e spietatezza della allevatrice di Cremona intervistata da Report, mentre mostra i cicli di produzione della sua azienda e afferma che i vitellini maschi sono solo un peso ed un costo in quanto non produrranno latte, quindi sarebbe meglio “se appena nati morissero”, parole testuali della signora che potete ascoltare dal minuto 2:50 del video. Inoltre quando parla dello stress delle mucche a causa degli ingravidamenti continui e dell’iperalimentazione a cui sono sottoposte le bovine da latte, liquida la questione con un finto sorriso e dice che le mucche “sono stressate per il tempo”, non per come le trattano nell’allevamento! Tutti aspetti che devono farci riflettere perchè come consumatori noi alimentiamo una filiera così spietata e ingiusta per gli animali stessi ma anche per la nostra salute in quanto il latte che ne deriva come abbiamo detto è con antibiotici e residui di cortisone e altri farmaci.

Un altro latte è possibile

Significa che il latte e i formaggi devono essere messi da parte dalla nostra alimentazione? Non proprio, in quanto si tratta di alimenti straordinari per la nostra salute. Ma lasciare terreno a questo tipo di allevamento e di produzione industriale è sbagliato e molto rischioso anche in termini di inquinamento e distruzione dell’ambiente. Tutti gli esperti nel mondo denunciano la insostenibilità degli allevamenti intensivi di animali sia da latte che da carne. Non possiamo continuare con questo sistema, e noi consumatori siamo coloro che possono dare una svolta e far cambiare il sistema verso un altro che sia più sostenibile e che porti a cibi più sani.

Tornare ad allevamenti più piccoli, dove gli animali pascolano e si nutrono di erba e fieno, è perfettamente possibile, Occorre dare uno scossone all’attuale sistema economico che si è impostato sul modello intensivo e con animali al chiuso forzati a mangiare grandi quantità di mangimi di cereali anzichè erba e fieno. Questa alimentazione è proprio ciò che fa ammalare l’animale, creando una acidosi generalizzata, come spiega il servizio al minuto 7:20.

Esiste anche il latte sano

Ma esiste in commercio un latte più sano? E allevamenti in cui gli animali fanno una vita che rispetta la loro natura con pascolo libero? Dobbiamo per forza rinunciare a bere latte e mangiare formaggi? Cibo Serio affronta da tempo queste tematiche e illustra tutta la filiera del latte che proviene invece da allevamenti giusti e da pascolo, spiegando come si fa la spesa dai canali giusti attraverso cui è possibile acquistare il cibo sano e naturale. Lo facciamo attraverso corsi e seminari dal vivo e nel nostro corso online Food Shop Assistant che trovate nel sito web.

In sostanza piuttosto che dire “il latte fa male” o “non bisogna bere più latte” la soluzione sensata e seria è quella di tornare al latte di ieri, che alcuni allevatori (ancora pochi purtroppo) hanno ripreso a produrre, trattando le vacche per quello che sono: non macchine da latte ma erbivori. Animali cioè che non vanno alimentati con mangimi per produrre di più ma con erba e fieno, per assecondare la loro natura.

Come difendersi dalle trappole dell’industria alimentare
Cibo Serio mette a tua disposizione una serie di strumenti per non cadere nelle trappole del marketing del cibo spazzatura e del cibo industriale in genere:
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